Cari amici,
come potete leggere più diffusamente su questa pagina, l’Associzione ha deciso di supportare l’iniziativa dei cittadini europei promossa da “Stop Border Violence“. Ivitiamo quindi tutti coloro che ci seguono a loro volta a supportare l’iniziativa e diffonderla. Il nostro supporto lo diamo come sappiamo fare e cioè proponendo delle performance in cui c’è musica dal vivo!
Questa volta ci viene a trovare un pianista ma soprattutto un vero e proprio showman, Santi Scarcella.
Santi Scarcella è un talentuoso musicista originario di Santa Teresa di Riva, cittadina della costa jonica messinese. La sua passione nasce da bambino, rafforzandosi sempre più negli anni, ascoltando una voce che gli diceva: “Vai “. Ha ritenuto corretto finire gli studi al conservatorio Santa Cecilia ed oggi ne ha fatto la sua scelta di vita.
Dopo la laurea in economia e commercio infatti decide di seguire i cuore e, ad incredibile velocità, consegue i seguenti titoli:
2002 DIPLOMA DI LETTURA DELLA PARTITURA presso il conservatorio ”F.Torrefranca” di Vibo Valentia.
2004 DIPLOMA IN PIANOFORTE JAZZ E ORCHESTRAZIONE MODERNA presso il “Politecnico di Milano”.
2005 DIPLOMA IN JAZZ presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma.
2008 LAUREA IN JAZZ presso il Conservatorio “ Santa Cecilia” di Roma.
2022 LAUREA IN PIANOFORTE CLASSICO indirizzo solistico presso il Conservatorio di Vibo Valentia.
Partono subito collaborazioni importantissime, da Melo Freni a Gegè Telesforo, da Renzo Arbore a Gianluca Gudi, da Steve Reich a Scott Reeves, da Maurisa Laurito a Nino Frassica, da Kamall Musallam a Giovanni Baglioni.
Importante collaborazione quella con Joe Lovano a cui ha dedicato proprio il disco “Da Manhattan a Cefalù” e con il quale ha avuto l’onore di presentarlo all’anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana ( CT)
Sii esibisce in tutti i luoghi più importanti della musica europea, scrive articoli e opere per radio, giornali e televisione.
Innumerevoli ormai le sue pubblicazioni: dalle commedie musicali ai cd.
Tutto questo facendo anche l’attività di insegnamento. Insomma un fuoco dentro che arde in maniera incredibile.
Il nuovo lavoro del M° Santi Scarcella “Da Manhattan a Cefalù” è uscito in occasione della ricorrenza dei 100 anni dall’ incisione del primo single jazz Livery Stable Blues (1917), targato Nick La Rocca.
Occasione non soltanto per ripercorrere la storia e ricordare la nascita del primo jazz, ma per riconoscere la figura dei tanti emigrati italiani che da anni affrontano con coraggio nuove partenze per raggiungere nuovi traguardi. Già nel titolo di questo progetto è insito il concetto di viaggio.
Viaggio come emigrazione, viaggio come scoperta di nuovi mondi, viaggio come percorso di crescita.
Emigrazione: quella dei primi anni del ‘900 che ha portato tantissimi italiani in America. L’emigrato è colui che lascia la propria terra per approdare ad un mondo nuovo senza nessuna certezza, portando con sé le proprie radici e la propria cultura. Nick La Rocca incarna appieno questa figura, portatndo con sé il sentire musicale, elemento fondante della nascita del Jazz. Infatti trasferitosi a New Orleans con tutta la famiglia, proveniente da Salaparuta (tp) fonda la sua famiglia musicale con tony sbarbaro ed altri, denominandola: Original Dixieland Jazz Band.
Scoperta di nuovi mondi non soltanto fisici o geografici ma soprattutto musicali.
Da Manhattan a Cefalù fonde brani in lingua siciliana con brani in lingua italiana, ma anche in spagnolo e inglese, dando un respiro internazionale a tutto il progetto.
Una fusione linguistico-espressiva che genera un registro comunicativo d’impatto e ricalca la commistione tra i diversi generi: dalla Samba al Mambo passando per il Reg time attraverso lo Ska e la musica d’autore.
Fusione di mondi che convivono nella performance e fanno rivivere la storia del Jazz dalle origini ai giorni nostri.
Percorso di crescita: è solo attraverso il viaggio che si può sperimentare il quotidiano con la consapevolezza di incontrare difficoltà e avere la voglia di superarle riscoprendosi nuovi. Da Manhattan a Cefalù comunica appieno questa rosa di significati e metafore di vita.
La “disabilità nel cuore” : Il vero centro del progetto sta nel riconoscere l’altro per quello che realmente è, non solo per come appare. E’ un invito a guardarci ed amarci condividendo insieme il percorso di vita. “U suli ava spuntari “ è il brano in cui questi concetti vengono pienamente espressi.
Come nello stile Call & Response nel jazz gli arrangiamenti sono votati all’ interplay tra i musicisti e tra i musicisti e il pubblico. Sarà una grande festa dove i fuochi d’artificio sono rappresentati dai grandi assolo e gli applausi scroscianti della gente in sala che viene coinvolta nella performance.
Come in una nave si incontrano compagni di viaggio con cui si socializza, ci si scambiano racconti di vita, allo stesso modo sul palco vengono coinvolti dei musicisti che con la loro personalità rendono la scena ancora più viva e partecipata.
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